Ecco a voi “La città degli aironi”

E’ davvero difficile decretare un vincitore tra i fotografi che hanno mandato le loro opere: ognuna di esse comunica fortemente lo stato d’animo di chi stava guardando un’immagine evidentemente tanto significativa da volerla immortalare attraverso lo strumento della macchina fotografica.

All’indomani dello scatto, pur alla stessa ora ed esattamente allo stesso posto, quella immagine, le sensazioni ed i pensieri ad essa associati, non saranno mai più quelli del giorno prima. E come fare allora ad esprimersi? Come comunicare ciò che abbiamo visto in quell’istante?

La valutazione “a posteriori” che un autore dà di un proprio scatto attraverso il titolo di una foto è anch’essa fattore non trascurabile: riuscire ad individuare le qualità di un’immagine, attribuirle un significato, darne una concisa definizione non sono operazioni banali.

Questo mi spinge, prima di tutto, a ringraziare i partecipanti che si sono fidati di noi, e ci hanno permesso di visionare e gestire un materiale tanto delicato e importante.

La scelta si è dunque dovuta basare sulla rispondenza delle opere al tema del concorso, nonché sulla sensibilità e il senso estetico della giuria, ovviamente.

carlo turcinovic - la città degli aironi

La città degli aironi” di Carlo Turcinovic è una fotografia semplice, apparentemente scarna e statica. Guardandola attentamente, però, ci si trova proiettati al centro di un abbraccio, quello degli alberi che, con questo movimento, generano uno spazio profondissimo.

L’erba secca e opaca sembra un lago d’oro, increspato da un vento freddo e inesorabile, lo stesso che increspa le nuvole bianche e grigie. I colori spenti dell’inverno, l’assenza di forme viventi visibili, non sono espressione di vuoto e di tristezza, c’è promessa di vita: come spiega il titolo, gli aironi hanno qui la loro dimora e riempiranno questo spazio, ornando i tesi rami di bianco o di grigio o di rosso, o di tutti questi colori. Arriveranno di sera, o forse in un’altra stagione, che proporrà ai nostri occhi altri colori ancora.

Quel prato ora giallo e rinsecchito, lo possiamo immaginare verde e pieno di fiori. Gli alberi nudi e scuri contro il cielo che fa capolino fra le nuvole, saranno pieni di foglie rigogliose. Ma ora tutto riposa, c’è solo lo spazio ampio che fa eco al cielo e che solletica la nostra immaginazione.