Un’intervista senza riserve. Anzi si.

Cari G.Ecolettori,

credo proprio di essermi innamorato. Sarà stata la conoscenza con il rospo a rendermi così sensibile? Da quando l’ho guardato negli occhi il mondo ha assunto sfumature diverse per me. E ora… il mio cuore arde nel mezzo di questo freddo autunno. Ah, che meraviglia!

Chiamatemi Romeo, non più Geco. Il nostro amore è impossibile come quello dei due amanti veronesi di Shakespeare. Io un Montecchi, lei una Capuleti. Io un animale a sangue freddo, lei un animale a sangue caldo. Io un geco, lei… uno scoiattolo.

Lo so, lo so… non potrà esserci alcuna storia tra di noi. Ma per fortuna il mio amore è platonico, nulla di compromettente. Voglio dire: ma avete mai visto quei ciuffetti sulle orecchie? Come potreste non innamorarvi di un essere che ha i ciuffetti sulle orecchie? Potessi averli io, sarei ancora più bellissimo. Certo, dovrei prima avere dei padiglioni auricolari su cui farli crescere.

È accaduto tutto mentre mi aggiravo nel mio bosco preferito, quello dove ho incontrato tanti altri animali, che ormai conoscete bene.

Visto che Ottobre è il mese delle castagne, ho ben pensato di andare a cercare qualcuno che fosse esperto in materia per intervistarlo. Solo che, sarà perché in realtà era Novembre (avevo sbagliato pagina del calendario ok? Nessuno è perfettissimo, oh.), sarà perché non avevo idea di chi cercare, tutto ciò che ho ottenuto è stato ferirmi le zampette con i ricci di castagna girando a vuoto per un’ora.

Poi, il fato ha voluto che incontrassi LEI. Mi correggo, non il fato, ma una bella burrasca novembrina. Le cose che ricordo sono: vento, pioggia, freddo, poi una pigna in testa (che botta!), buio.

Quando ho riaperto gli occhi credevo di essere arrivato nel gecoinferno, perché non vedevo niente e sentivo solo calore, tanto calore. Con un piccolo sforzo ho realizzato che, fortunatamente, non ero ancora morto, ma ero avvolto dentro una confortevolissima, pelosissima, caldissima, e meravigliosasplendidaprofumatainebriantevolissima coda di scoiattolo. Anzi, di scoiattola. “Per fortuna in testa ti ha colpito proprio una pigna caduta dall’albero” – mi ha detto con voce scoiattolesca – “altrimenti non ti avrei mai visto e forse avresti fatto una brutta fine!”.

Non posso che esprimere dunque tutta la mia gratitudine a colei che mi ha salvato la vita dedicandole questo reportage, che non a caso parla proprio dello

 

SCOIATTOLO COMUNE

 

Biologia:

 

La mia intervistata, la più bella scoiattola comune – o Sciurus vulgaris che dir si voglia – che abbia mai visto, mi ha detto che è riuscita ad accorgersi di me perché era uscita fuori dalla sua tana per fare un po’ di provviste per l’inverno. In particolare era alla ricerca di pigne da rosicchiare per trovare i pinoli. Gli scoiattoli, infatti, sono dei veri specialisti nel mangiucchiare con i loro denti acuminati i frutti del bosco e non a caso appartengono all’Ordine dei Roditori, cioè quegli animali che hanno gli incisivi fatti apposta per rosicchiare (in latino, rodere).

I Roditori sono tanti, tantissimi! Il gruppo più numeroso dei Mammiferi: topi, criceti, ghiri, istrici, castori e chi più ne ha più ne metta! La caratteristica fondamentale di questo Ordine è che hanno il massetere tripartito.

Vi siete spaventati? Tranquilli, sto scherzando. O meglio, è vero che hanno il muscolo masticatorio (cioè il massetere) diviso in tre (cioè tripartito). Volevo solo spaventarvi con dei termini brutti; magari la prossima volta che vorrete spaventare qualcuno per fare uno scherzo, nascondetevi dietro una porta e quando passa un vostro compagno invece che gridare un banale “Buuuh!” urlate “MASSETERE TRIPARTITO!”. Divertimento assicurato! Hahaha… ehm… dicevo? (Ma perché perdo sempre il filo del discorso?)

Ah sì! La caratteristica principale dei Roditori! Ve l’ho detto prima parlando della mia cara scoiattolina, i denti! In particolare, gli incisivi.

Sono una vera meraviglia: pratici e funzionali. E non c’è neanche bisogno di lavarli! Mi spiego: gli incisivi dei Roditori, compresi quelli degli scoiattoli, sono “a crescita continua”. Crescono per tutta la vita, ininterrottamente, di circa 2-3 mm la settimana, praticamente alla stessa velocità con cui crescono i vostri capelli. Quando la scoiattolina mi ha riferito questo dato mi sono immediatamente domandato: “E dove vanno a finire? Per caso bucano il palato?”. La risposta è no, nessun buco, semplicemente i denti si consumano!

Ecco perché si chiamano Roditori: non solo gli piace rosicchiare per tutta la vita, ma sono addirittura costretti a farlo. Se non mordessero continuamente del cibo, in particolare legnoso o duro, i denti crescerebbero a dismisura fino a far chiudere la bocca impedendo a questi animali di nutrirsi. Finalmente so come fanno gli scoiattoli a mangiare continuamente ghiande e nocciole e non aver mai bisogno del dentista. Gli incisivi si rigenerano in continuazione, perciò non c’è alcun bisogno di curarli o lavarli. Credo sia per questo che nessuna azienda umana abbia mai prodotto spazzolini da denti per scoiattoli. Almeno credo.

Scoiattolo

A proposito di spazzolini, permettetemi di fare una similitudine tra il dentifricio e i denti dei Roditori. Immaginate che il tubetto sia la gengiva e il dente il dentifricio che esce fuori: mano mano che il dente si consuma, si rigenera a partire dalla gengiva, come il dentifricio esce fuori dal tubetto! All’inizio credevo che gli incisivi si allungassero dalla punta, invece crescono dalla base.

Di fronte a tutte queste meraviglie masticatorie ho chiesto alla mia salvatrice di farmi un bel sorriso. Insomma, dopo tutto questo parlare dei suoi denti volevo pur vederli!

E lei me li ha mostrati.

Beh… ecco… non era una grande vista, devo ammetterlo; tutta la mia passione è svanita di fronte a quei 4 denti curvi e giallicci. Ma poi mi sono concentrato sui ciuffetti sulle orecchie e mi sono innamorato di nuovo. Ho chiesto timidamente “Ma siete sicuri di non aver bisogno del dentista?”.

La signorina scoiattolo mi ha chiesto ridacchiando se fossi più sconvolto da quanto fossero affilati gli incisivi o dal loro colore giallo-marroncino. Poi, scodinzolando furbescamente, ha aggiunto che la causa di quelle due caratteristiche dei denti è la stessa: smalto e dentina!

A quel punto, l’ho guardata dritta negli occhi e abbozzando un sorriso sornione ho sussurrato: “CHE COSAA?”

Ok, non ho fatto una bellissima figura con Miss Scoiattolo, soprattutto perché sono dovuto andare a cercare su Google il significato di “smalto” e “dentina” prima di poter comprendere cosa intendesse.

Ho scoperto che i loro denti sono ricoperti da una sostanza quasi trasparente e molto dura, che si chiama smalto; subito sotto questo strato c’è un’altra sostanza, che in voi umani è bianca e nei Roditori è arancione-giallastra, la dentina. Essa è abbastanza resistente, ma non tanto quanto lo smalto, che infatti la protegge.

La cosa veramente interessante è che, a differenza degli altri Ordini di Mammiferi, i Roditori hanno lo strato di smalto solamente sul lato esterno degli incisivi, cioè quello che vedreste se uno scoiattolo o un topo si mettessero in posa per una foto dicendo “Cheese!“.

Mi sono chiesto il perché di questo strano fatto: la mancanza di smalto sul lato interno dell’incisivo non avrebbe potuto causare un problema alla loro bocca? Una scarsa protezione per i denti? Ebbene, la risposta è no! In natura tutto è così com’è per un motivo ben preciso! Tranne per il mio genio, a quello non c’è spiegazione.

Dicevamo? Ah sì! I denti! Gli incisivi dei Roditori sono fatti così perché sono… (rullo di tamburi) auto-affilanti!

Infatti i due incisivi inferiori sono leggermente spostati più indietro rispetto ai superiori, con il risultato che la loro punta raschia la dentina dei denti sovrastanti, come uno scalpello con il legno. Dopo tanto masticare, sulla punta degli incisivi superiori rimane solo lo smalto, duro e affilatissimo, in grado di rodere qualsiasi cosa.

Così passano gli anni ma i denti degli scoiattoli rimangono sempre perfettamente funzionanti, senza invecchiare mai. Quando la punta degli incisivi si consuma, viene rimpiazzata dalla parte inferiore, avanzata grazie alla crescita continua, come se fosse una matita appena temperata .

 

Ma le meraviglie anatomiche dello scoiattolo non finiscono qui.

Innanzitutto i ciuffettini sulle orecchie.

Ecco.

Mh?

Oh, scusate, mi ero perso in pensieri amorosi.

A parte i ciuff…

Aaah…

Scusatemi! Mi basta nominarli per sognare ad occhi aperti. Perciò non li nominerò più.

O almeno ci proverò. Infatti, oltre ad essermene innamorato devo dire che i ciuffetti mi hanno incuriosito. Perché sono lì? A cosa servono?

Così sono andato a documentarmi un po’, ma purtroppo non ho ottenuto certezze, solo una serie di ipotesi. Dalle mie ricerche ho scoperto che questi graziosissimi ciuffi di pelo potrebbero servire a:

1. Scaldare le orecchie durante la stagione fredda, in modo da rendere più facile lo scorrimento di sangue in un organo così piccolo. Pensate alle vostre orecchie in inverno: diventano fredde prestissimo. Siete invidiosi dei ciuffetti, vero? Come vi capisco…

2. Far sembrare lo scoiattolo più grande agli occhi dei predatori. A questa ci credo poco, casomai li fanno innamorare i predatori.

3. Far sentire meglio i suoni quando c’è la neve, come nel caso della lince europea. Questa ipotesi già mi convince più della precedente. Certo dovrei documentarmi meglio per capire quale sia la connessione tra il ciuffo di peli e l’udito.

4. Facciano innamorare i gechi. Questa me la sono inventata, ma è l’unica prova attendibile che ho, quindi è esatta, quindi sono un genio. Ma non fatemici ripensare, altrimenti mi imbambolo di nuo….

Le zampe! Parliamo delle zampe! Ecco sì, che con quelle non mi distraggo.

4 dita sulle zampe anteriori (più un pollice molto ridotto), 5 sulle posteriori. Sono perfette per arrampicarsi e saltare da un ramo all’altro, con l’aiuto di unghie molto resistenti e appuntite. Le zampe posteriori sono lunghe e potenti, le anteriori corte e agili. Grazie a esse uno scoiattolo può saltare fino a 6 metri, più di 4 banchi scolastici messi in fila!

Le caviglie, inoltre, sono estremamente mobili: non hanno una sola articolazione come le vostre o le mie, ma ben due, così da permettere una rotazione della zampa indispensabile per una vita su e giù dagli alberi. Guardate il vostro piede e provate a ruotarlo indietro. Quanto siete riusciti a farlo girare? Poco? Pochissimo? Pensate che se foste uno scoiattolo riuscireste probabilmente a fare arrivare la punta del vostro piede nella direzione opposta a dove si trova quando è a riposo, questo vi permetterebbe di ancorarvi al tronco in una discesa verso terra. Osservate questo video e fate caso a come riescono a ruotare le zampe posteriori: Mission Impossible!

 

Percorso a ostacoli!

Avrete notato come i due scoiattoli scodinzolino su quella piattaforma. Non è una manifestazione di felicità, come nel caso dei cani, ma si stanno lanciando tantissimi segnali. La coda degli scoiattoli è lunga poco meno del corpo, 14-24 cm (cioè quanto una spanna), ed è il loro strumento più prezioso. La usano per bilanciarsi mentre camminano su rami sottili, come “paracadute” quando si lanciano da grandi altezze (possono sopravvivere illesi a una caduta di 30 metri!), come supporto per rimanere in piedi quando sono in allarme, per proteggersi dalle intemperie, per riscaldarsi (tipo sciarpa gigante!) e infine per comunicare. Con i movimenti della coda possono dire da “Sciò! Questo è il mio territorio!” a “Hey, mi piaci!”.

Sarebbe un bel problema perderla, date le mille funzioni che ha! Eppure, in caso di emergenza, la coda si stacca facilmente, come quando viene afferrata tra le fauci di un predatore permettendo così allo scoiattolo di scappare.

Certo, è probabile che non riuscendo a comunicare bene, uno scoiattolo senza coda possa avere qualche problema a corteggiare la sua compagna. E a proposito di corteggiamento, la mia intervistata mi ha detto che a metà Gennaioquesti roditori sono nel pieno del periodo degli amori e i maschi cominciano la ricerca della propria partner seguendo le scie odorose delle femmine in calore. Un maschio potrebbe “annusare” una femmina a più di 1 km di distanza.

Una volta trovata, comincia l’inseguimento: la femmina si fa un po’ desiderare (ve lo posso assicurare!) e il maschio deve dare il meglio di sé per conquistarla. Un po’ come nel cartone de “La Spada nella Roccia”, solo al contrario: Semola non sarebbe il fuggitivo, ma l’inseguitore!

http://www.youtube.com/

Video: È inutile resister, lei non ti molla più!

Tra l’altro il maschio ha un bel da fare con i corteggiamenti, dato che di solito si accoppia con più femmine. Queste, d’altro canto, non sono da meno come impegno, ma le loro energie non sono concentrate nel corteggiamento, bensì nell’allevamento della prole. Dopo il secondo anno di vita, infatti, la femmina avrà una vita molto intensa: dai primi di Febbraio sarà in gestazione per circa 6 settimane; a fine Marzo darà alla luce dai 2 ai 5 figli; il mese successivo li allatterà, piccoli, nudi e ciechi; infine a Maggio li accudirà, insegnandogli come va il mondo. E poi basta?

Forse no. Potrebbe esserci un’altra gravidanza estiva, ma dipende da quanto cibo ha trovato, da quanto è calda la stagione e dalla precedente figliata.

Ah, le mamme! Se non ci fossero bisognerebbe inventarle!

Ecologia:

Esistono molte specie di scoiattoli nel mondo, grandi e piccoli, rossi e grigi, con la coda lunga o corta. Ma in Europa ne abbiamo solo una: lo scoiattolo comune o Sciurus vulgaris, proprio quella di cui parliamo oggi e a cui appartiene la mia amata intervistata. Questa specie oltre che in Europa è presente anche in Asia. Dovunque ci sia una foresta tra la Gran Bretagna e il Giappone, tra il Circolo Polare Artico e il Mar Mediterraneo, c’è lo scoiattolo comune.

O almeno, così dovrebbe essere.

Purtroppo in alcuni paesi, tra cui l’Italia, è stata importata un’altra specie, lo scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis), che è più grande, più resistente e più adattabile a diversi ambienti. Il risultato è che questa specie sta scalzando pian piano lo scoiattolo comune, come è successo in Inghilterra, dove non esiste praticamente più la specie originaria. Avete capito bene: niente più ciuffettini a Londra. Già, perché gli scoiattoli grigi americani non hanno i ciuffetti sulle orecchie.

Come faranno i gechi inglesi a vivere senza l’amore delle scoiattoline?

Anche in Italia purtroppo è stato importato lo scoiattolo grigio. E per ben due volte: nel 1948 (due coppie nel parco di Villa Simonis a Candiolo, in provincia di Torino) e nel 1966 (cinque individui nel giardino di Villa Grimaldi a Genova). Da questi 9 antenati, importati per allietare i parchi cittadini, derivano tutte le centinaia di scoiattoli che oggi stanno invadendo l’Italia.

Per fortuna lo scoiattolo comune resiste ed è ancora possibile trovarlo in gran parte del nostro Paese. La mia amata ciuffettinosa mi ha detto che la sua specie è diffusa sulle Alpi e sugli Appennini, fino ad arrivare alla fascia collinare della Calabria. In pianura è pressoché assente, dato che non riesce a trovare spazi adatti alle sue esigenze e cioè  boschi pieni di ghiande, nocciole, frutti e altre leccornie scoiattolesche.

Lo scoiattolo comune vive egregiamente in tre tipi di ambienti: i boschi di conifere (costituiti ad esempio da abeti e lecci), i boschi di latifoglie (come l’acero o il castagno) e i boschi misti (un mix dei precedenti). Questo perché lo scoiattolo passa gran parte della sua vita sugli alberi e scende a terra molto raramente, soprattutto per andare a nascondere il cibo nei momenti di abbondanza. Infatti, il cibo di cui si nutre non è presente nella stessa quantità durante tutto l’anno, ad esempio in inverno frutti e semi scarseggiano. Per prevenire la fame in questi periodi di “magra”, lo scoiattolo prepara delle buche nel terreno; scava con le zampe anteriori e sotterra ghiande e semi per prepararsi delle vere e proprie dispense.

Ma la cosa che ho trovato assolutamente fantastica è che gli scoiattoli fanno talmente tante dispense che a volte se ne dimenticano qualcuna. E cosa succede a un seme se viene piantato sotto terra? Germoglia!

Gli scoiattoli sono importantissimi negli ecosistemi boschivi perché, grazie alle loro dimenticanze, fanno crescere tante piante che altrimenti non avrebbero mai visto la luce. Mi sono innamorato di un animale proprio fantastico. Perfetto anche nelle sue imperfezioni.

Certo, c’è da dire che gli scoiattoli sono molto utili alle piante, ma queste devono pagare un bel tributo ai roditori. Per avere la certezza che qualche seme germoglierà in futuro, un albero deve produrre centinaia di frutti o semi, gran parte dei quali finirà nello stomaco di qualche animale. Lo scoiattolo comune può mangiare ogni settimana l’equivalente del suo peso corporeo, come se un uomo medio mangiasse ogni settimana 75 Kg di cibo!!

http://www.youtube.com

Video: Gnam, crunch, scrock.

Capirete bene che per trovare tutti questi semi e frutti lo scoiattolo debba avere un bel da fare. Per fortuna, aggiungerei, dato che se la mia scoiattolina non fosse stata in cerca di pappa non mi avrebbe mai salvato la vita. Uno scoiattolo comune ha bisogno di un home range, cioè di uno spazio in cui muoversi e cercare cibo, molto ampio. Per l’esattezza, 6,4 ettari di bosco con alberi latifoglie e 3,9 ettari di bosco di conifere per un maschio, 4,8 e 2,8 ettari per una femmina. Un territorio abbastanza grande, molto più grande della vostra casa, molto più grande del vostro giardino, più o meno grande come il vostro quartiere.

Certo, lo scoiattolo non frequenta tutti i giorni l’intero territorio, sarebbe una faticaccia correre di qua e di là; ne usa circa la metà assiduamente e ha come “quartier generale” la tana.

A proposito di tana! Questi scoiattoli sono dei geni dell’arredamento! Io pensavo che costruissero la loro casa dentro le cavità degli alberi. È così. Ma non solo! Qualche volta occupano anche le tane di coniglio, ma soprattutto, lo scoiattolo costruisce dei meravigliosi nidi sferici sugli alberi, realizzati intrecciando parti di vegetali e ricoperti dalla femmina all’interno con muschio e foglie. Nonostante mamma scoiattolo impieghi tanta cura nel costruirlo, se si dovesse sentire minacciata da un predatore, sposterebbe subito i suoi cuccioli in un posto più sicuro.

Scoiattolo ragnoLa mia scoiattolina è fantastica: arredatrice, carpentiere e anche mamma premurosa! Aggiungo anche che è gentile e ospitale, perché, oltre ad aver ospitato me nel suo nido dopo la botta in testa che ho preso, mi ha rivelato che può capitare che più scoiattoli condividano la casa, specialmente se ci sono tanti individui in territori ristretti.

Con la sua grande agilità e prudenza, lo scoiattolo comune ha ben pochi predatori, è una sorta di uomo ragno dei boschi. O forse scoiattolo ragno. O forse uomo scoiattolo. O forse mi sono confuso le idee e basta.

Cosa stavo dicendo? Ah, sì, i predatori! Quanti animali conoscete che possano inseguire e afferrare un acrobata dei boschi, che tra l’altro non scende praticamente mai a terra? Ben pochi, immagino.

Infatti bisogna escludere tutti i grandi (e poco agili) mammiferi terrestri, come il cinghiale, il lupo o il tasso, ed eliminare i serpenti che non sanno arrampicarsi sugli alberi, come la vipera o il biacco.

Rimangono tre categorie di predatori possibili:

1) Quelli che si infilano nelle tane: puoi essere agile quanto vuoi, ma se una martora (mammifero) o un saettone (serpente) ti vengono a disturbare dentro casa, non hai scampo.

2) Quelli che predano gli scoiattoli a terra: la volpe se la cava bene, piccola e agile com’è.

3) Quelli che non puoi fare nient’altro se non sperare che non ti vedano. Sto parlando della morte aerea, dell’incubo degli scoiattoli, del terrore dei roditori: i rapaci. Uccelli come l’astore durante il giorno, o il gufo e l’allocco durante la notte non lasciano scampo a questi animaletti. Volano, afferrano, mangiano.

Non preoccuparti, mia amata, ti proteggerò io da qualsiasi nemico!! Ora scusatemi, ma ho visto un’ombra passare tra le fronde e preferirei andare a nascondermi in un posto sicuro.

 

Curiosità

– Il nome scientifico del Genere Sciurus deriva dal greco, skia- («ombra») e –oura («coda»), probabilmente perché gli antichi avevano osservato che questo animale si protegge dal sole cocente proprio facendosi ombra con la coda. E anche dalla pioggia!

– Lo scoiattolo comune fa la muta due volte l’anno. In autunno cambia il pelo partendo dalla coda e finendo al capo, mentre in primavera muta nell’ordine inverso, dal capo alla coda.

– Poiché lo scoiattolo si muove a balzi sul terreno, le rare volte che scende a terra in inverno lascia delle tracce sulla neve inconfondibili: le impronte delle zampe posteriori si trovano davanti e sono esterne rispetto a quelle anteriori.

– Nella versione medievale della favola “Cenerentola” la calzatura della protagonista non era una scarpetta di cristallo, ma era una pantoufle de vair, cioè pantofola di pelliccia di scoiattolo. Charles Perrault, scrittore francese del Seicento, immortalò la versione che conosciamo oggi in un suo libro di favole. Per fortuna, preferisco il cristallo alla pelliccia di scoiattolo!

 

La parola brutta del mese:

Specie alloctona – si chiama così una specie che proviene da un altro paese, anche detta specie aliena o specie esotica. Lo scoiattolo grigio americano è una specie alloctona in Italia ed è una minaccia per la sopravvivenza dello scoiattolo comune, che è una specie autoctona, cioè originaria del nostro paese.

Non vi ho detto l’ultimo particolare.

Ho conquistato la mia scoiattolina preferita. Alla fine dell’intervista ho fatto partire una canzone di sottofondo estremamente romantica: “Baby” di Justin Bieber, cantata “nientepopodimenoche” da Alvin e i Chipmunks, degli scoiattoli in carne e ossa. O quasi.

Lei è caduta ai miei piedi.

Nel senso che è proprio caduta. Sui miei piedi. Dalle risate.

Ha detto che più che una serenata sembrava il balletto di un “mollusco dinoccolato”.

Sono dovuto scappare via per l’imbarazzo. Soprattutto per cercare “dinoccolato” su Google (mamma mia quante parole strane conosce!). Ma tornerò! Ah, se tornerò!

Perfezionerò i miei passi, canterò le canzoni più melodiose e finalmente avrò tutto l’amore della mia ciuffettina. Ora scusatemi, ma devo cercare di contattare il mio amico Justin per farmi insegnare qualcuna delle sue smooth moves e non sembrare più un mollusco dinoccolato (dite la verità siete andati anche voi a cercare sul vocabolario…). Fate il tifo per me!

Un gecosaluto a tutti.

Baby, baby, baby oooh!