Un reportage davvero profondo
Buongiorno Gecolettori!
Ma quanto vi sono mancato in questo freddo autunno, così uggioso? Ora ditemi quanti gechi conoscete che vi infilino un “uggioso” così elegantemente in una frase. Sono proprio una zampa sopra gli altri, non c’è che dire.
Ma veniamo a noi. Oggi vi do buca. No tranquilli, non c’è bisogno di gettarsi nella disperazione, l’articolo c’è. È che parla proprio di buche o meglio del miglior scavatore del Regno Animale: la talpa!
Certo, non è stato facile ottenere questa intervista! Già solo fissare l’appuntamento è stata un’impresa, non è mica semplice trovare una talpa all’aria aperta. Pensate che ho passato due notti di fronte ad un monticello di terra aspettando che qualcuno entrasse o uscisse. Per poi scoprire che le talpe non hanno proprio nessuna entrata e uscita. Stanno sottoterra e basta!
Così mi sono fatto coraggio e mi sono infilato io sottoterra. Lo dice anche il proverbio: se il geco non va alla montagna, è la montagna che va sottoterra… o qualcosa del genere.
Ma parliamo del nostro amico scavatore, ovvero:
LA TALPA
Biologia:
La talpa è un piccolo mammifero che appartiene, così come il Riccio dello scorso mese, all’Ordine degli Insettivori, che, tradotto letteralmente, significa “pappa insetti”. E indovinate un po’ chi ne fa parte? Tutti quelli che si pappano gli insetti!
Dunque, che cosa mai mangerà la talpa?
…Lombrichi. Ma come? -direte voi che siete dei geniacci- i lombrichi non sono insetti. Sono anellidi!
Giustissimo! Ma diciamo che gli insettivori mangiano tutta una serie di invertebrati, non stanno mica a guardare il capello. Anche perché i lombrichi di capelli non ne hanno.
Le talpe invece sono coperte da una bellissima pelliccia, fitta fitta, tranne che sulle zampe e sul muso e cioè sulle parti del corpo che il nostro amico usa di più. Mi sembra doveroso dedicare un paragrafo a ciascuna delle due perché, credetemi, sono davvero incredibili.
Le zampe della talpa sono estremamente robuste e potenti, poiché devono spostare grandissime quantità di terra: una talpa affamata o in un nuovo territorio può arrivare a scavare dai 20 ai 45 metri di gallerie in un giorno, spostando fino a 6 kg di terra in 20 minuti. Non è facile rapportarsi con questi numeri, perciò permettetemi un piccolo esempio: se un uomo dovesse fare lo stesso armato di pala, dovrebbe riuscire a infilarla nella terra circa mille volte in 20 minuti.
Questa incredibile capacità di rimozione del terreno è determinata dalla particolare struttura delle zampe anteriori dell’animale. La talpa ha, infatti, delle ossa modificate che rendono le sue zampe estremamente resistenti e che amplificano “l’effetto leva” donando al nostro amico una forza sovrumana, anzi, sovratalpica. Se provaste a chiudere le zampe anteriori di questo animale non ci riuscireste; mi dispiace per il vostro fantastico pollice opponibile ma la talpa sa il fatto suo. E a proposito di pollice dovete sapere che sul palmo delle zampe anteriori è anche presente un osso aggiuntivo, una specie di sesto dito. Questo aumenta ulteriormente la superficie del palmo e amplifica l’”effetto pala” della zampa, al quale contribuiscono anche i potenti unghioni tipici di questo animale.
Guardate che potenza di scavo! Potreste fare come questa talpa per bruciare un po’ di calorie dopo i cenoni natalizi!
L’arte dello scavo, nella quale la talpa è decisamente una maestra, consiste nel muovere le zampe anteriori lateralmente, un po’ come se si nuotasse nella terra. Il mio intervistato mi ha anche spiegato che una volta scavato, la terra rimossa viene compattata sulle pareti, quando è particolarmente morbida, oppure passata sotto la pancia fino alle zampe posteriori che la spingono in superficie.
I monticelli di terra che spesso si vedono nei campi non sono quindi le tane della talpe, ma semplicemente il risultato dell’attività di scavo di questi simpatici animali… d’altra parte tutta la terra scavata dovrà pur essere messa da qualche parte no? Solo in terreni estremamente piovosi la talpa può ricavare una tana dentro un maxi-monticello (50 kg invece che 2 Kg) per non far affogare i suoi piccoli.
Parlando di naso, invece, il mio intervistato ci ha tenuto molto a sottolineare il fatto che le talpe ne possiedono uno davvero incredibile. Nel buio pesto che c’è sottoterra e con le zampe impegnate a scavare, il naso è l’organo sensoriale più importante per questi animali. E non solo per una questione di olfatto, ma soprattutto per una questione di tatto!
Allora, andiamo con ordine. Per quanto riguarda il naso che annusa, possiamo dire che le talpe hanno un olfatto molto sviluppato. Il loro naso è davvero sensibile ed è indispensabile durante la stagione degli amori quando questi animali devono ricercare un partner nei meandri dei loro cunicoli sotterranei.
Ma come dicevo prima, il naso della talpa batte tutti record possibili in fatto di tatto. È abbastanza logico che sia proprio questa la parte del corpo deputata a “toccare”, poiché occupa la parte più anteriore dell’animale e perché le zampe sono specializzate nello scavo e non sono abbastanza sensibili. Sul naso, invece, sono presenti tantissime terminazioni nervose che rendono questa zona del corpo super sensibile e perfetta per la localizzazione del cibo.
La talpa intervistata mi ha raccontato che un suo parente americano, la talpa dal muso stellato, è in grado di localizzare un invertebrato e mangiarlo prima del tempo necessario a leggere la parola “prima” (se vogliamo essere proprio precisi, 227 millisecondi). In percentuale, le talpe dedicano una parte del cervello al tatto del naso pari a quella che altri animali (compreso l’uomo) dedicano alla vista.
Ah! Visto che siamo in tema “vista” (perdonate il gioco di parole) il mio nuovo amico mi è sembrato piuttosto offeso quando gli ho raccontato che voi esseri umani usate dire “cieco come una talpa”, soprattutto perché le talpe non sono affatto cieche! Certo non hanno nemmeno un “occhio di falco”, ma sottoterra non ce n’è bisogno. I loro piccoli occhietti non sono in grado di vedere i colori, ma sanno perfettamente distinguere tra luce e buio, che poi è quello che ti serve se passi praticamente tutta la vita sottoterra direi!
Infatti, le talpe escono solo raramente dalle gallerie. Per esempio quando il cibo scarseggia, quando il terreno si allaga, o quando i piccoli devono lasciare la tana dei genitori per andare a cercarsi un proprio territorio. E parlando di territorio non posso non menzionare il fatto che le talpe sono decisamente territoriali. Vivono sole per tutto l’anno e guai ad avvicinarvi al territorio di una talpa al di fuori della stagione degli accoppiamenti, si difenderà per bene con tutti e 44 i suoi denti!
I maschi e le femmine di talpa sono piuttosto simili (anche se il maschio è leggermente più grande della femmina), ma la forma dei loro cunicoli è ben diversa: i maschi scavano gallerie dritte come una ferrovia, mentre le femmine costruiscono una rete irregolare con gallerie un po’ stortignaccole. A quanto pare tra le talpe l’ingegneria è la passione dei maschi!
Saranno pure bravi a fare le gallerie, ma i “talpi” sono decisamente dei pessimi padri: dopo due giorni dall’accoppiamento abbandonano la femmina che dopo 4 settimane darà alla luce 3-5 cuccioli ciechi e nudi di soli 3,5 grammi, cioè come 3 pennette (senza sugo però).
Nel mondo ci sono 16 specie di talpa appartenenti a vari generi. Di queste 16 specie in Italia se ne trovano “solamente” 3 , tutte del genere Talpa e sono la T. europaea diffusa dal Nord della penisola fino all’Umbria e le Marche, la T. romana, che si trova in tutto il Sud e le isole e la rara T. caeca rappresentata da poche popolazioni sulle Alpi e chiamata così a causa di una membrana che ricopre gli occhi, rendendola effettivamente cieca (questo non vi autorizza comunque ad utilizzare l’espressione “cieco come una talpa” perché non sarebbe giusto nei confronti delle altre 15 specie che ci vedono eccome!).
Ecologia:
Al di sotto dei 2000 metri di altitudine, le talpe si trovano ovunque nel continente eurasiatico. O meglio, ovunque ci sia cibo.
Dato che il loro cibo è costituito principalmente da lombrichi, possiamo dire che sono praticamente dappertutto (sia gli uni che le altre).
Gli incredibili sistemi di gallerie delle talpe, oltre che essere vie di passaggio, sono delle vere e proprie trappole per lombrichi che riescono a cacciare grazie al continuo monitoraggio del loro territorio.
Oltre alle gallerie, le talpe scavano delle buche che utilizzano come abitazione e come dispensa. Già! Perché spesso riescono a trovare molti più lombrichi rispetto al loro fabbisogno e per non rischiare di fare indigestione sapete cosa fanno questi animali geniali? Paralizzano i lombrichi mordendoli sui centri nervosi della testa e poi li conservano in speciali camere-dispensa. Queste riserve di cibo devono comunque essere consumate in fretta perché nel giro di qualche settimana i lombrichi che non sono stati mangiati sono in grado di rigenerarsi e andarsene come se nulla fosse successo.
Pensate che una sola talpa può accumulare anche 500 lombrichi nella sua dispensa e il mio intervistato mi assicura che una volta ne furono trovati quasi 1300! Sembrano molti, ma tenete presente che una talpa ne mangia in media 100 al giorno, per un totale di 15 kg circa all’anno. Dopo aver scoperto questa cosa mi chiedo come mai si dica “fame da lupi” e non “fame da talpe”, mah… Scusate oggi mi sono fissato con i modi di dire!
Con tutto quello che mangiano, le talpe hanno anche bisogno di bere molto e per questo almeno una delle loro gallerie generalmente sbuca nei pressi di un fosso o di uno stagno. Diversamente da quello che si pensa, questi animali non mangiano assolutamente le radici delle piante, ma i monticelli di terra che producono scavando possono contenere sassi che rovinano le lame degli strumenti agricoli; inoltre la terra accumulata può essere erroneamente raccolta insieme al fieno tagliato, rovinando il foraggio. È per questo che i contadini hanno generalmente un’avversione nei confronti di questo simpatico animaletto e sono soliti mettere all’interno delle gallerie frammenti di vetro o foglie di agrifoglio. Le talpe comunque aggirano questi ostacoli senza difficoltà. Altri cercano invece di risolvere il problema infilando delle bottiglie nel terreno così che il vento, entrando nel collo, produca un rumore spaventoso per le talpe. Il mio parere è che le talpe non lo sentano neanche, detto tra noi.
Comunque, nonostante questi sistemi anti-talpa, il mio intervistato mi assicura (e rassicura) che la sua specie vive e prospera benissimo. La talpa non è né diurna, né notturna: è possibile immaginare il giorno e la notte sottoterra, dove è perennemente buio? In realtà le talpe alternano 4 ore di sonno e 4 di veglia, il che è abbastanza comprensibile dato che se un individuo non mangia per 8 ore di fila, muore!
Certo, anche io sono stato affamato in passato, ma non fino a questo punto! Preferisco la mia gecodieta sinceramente.
Le attività delle ore di veglia sono principalmente 3:
– Cercare cibo lungo le gallerie
– Cacciare gli intrusi dal proprio territorio
– Scavare nuove gallerie
È quasi ora di salutarci, ma vorrei dirvi un’ultima cosa sull’incredibilevolezza (non cercatela sul vocabolario, me la sono appena inventata) di questo animale. Vivendo sottoterra, la talpa non ha grandissime occasioni di respirare una bella boccata di aria fresca, perciò l’evoluzione l’ha portata ad avere due adattamenti:
1) Capacità ingegneristiche non indifferenti. Costruisce nelle gallerie dei buchi ad hoc per l’aerazione, permettendo il ricircolo dell’aria.
2) Il doppio dell’emoglobina rispetto agli animali della stessa taglia. Questa brutta frase, tradotta, significa che il sangue della talpa può trasportare il doppio dell’ossigeno rispetto a quello di un topo, permettendo a questo animale sopravvivere in un ambiente povero di ossigeno. Infatti, nelle gallerie c’è dal 6 all’8% di ossigeno in meno rispetto alla superficie e molta più anidride carbonica, generata dalla respirazione degli animali e dalla decomposizione della materia organica nel terreno.
Curiosità:
– Il fungo Hebeloma radicosum cresce benissimo sulla cacca di talpa. Si vede che gli piacerà il timballo di lombrico!
– Le femmine di talpa hanno una specie di ovaio-testicolo che produce ovuli in primavera e testosterone in autunno. Questo ormone aumenta l’aggressività degli individui e permette una difesa del territorio più efficiente (della serie: “Pussa-via, questa-buca-è-mia!”.
– Le talpe sono state la causa della morte di un re nel 1702. Guglielmo III d’Inghilterra – anzi, il suo cavallo – non fu abbastanza accorto da schivare al galoppo una buca di talpa e, cadendo rovinosamente a terra, schiacciò con il suo peso il povero monarca che morì poco dopo.
– Ci vogliono 100 talpe per fare un panciotto di pelliccia. Interessati? Probabilmente vi piace la moda della metà del XIX secolo, quando l’Inghilterra (onnipresente oggi!) esportava vari milioni di pellicce negli Stati Uniti ogni anno, ricavandone ottimi introiti.
La parola brutta del mese:
Emoglobina: la proteina contenuta nei globuli rossi della maggior parte degli animali. Permette il trasporto dell’ossigeno dai polmoni alle cellule.
Vi saluto, ma non abbiate il morale a terra (anzi, sottoterra!).
Il mese prossimo mi troverete qui, con un reportage ancora più approfondito di questo. Anzi, ora che ci penso più a fondo delle talpe non si può andare, quindi lo farò superficiale. Ma non nel senso di fatto male, nel senso di qualcosa della superficie… Vabbè, lasciamo stare.
Dimenticavo: se siete veramente interessati alla pelliccia di talpa sappiate che non vi chiederò mai l’amicizia sui social network, oh. A me a forza di parlare di andare sottoterra è venuta voglia di ascoltare “Deeper Underground” dei Jamiroquai, perciò scappo e ci vediamo al prossimo reportage!
Un Gecosaluto a tutti!!!
sono stupendi questi video le talpe sono minuscole