Anche quest’anno Lucca Comics & Games non ha deluso le attese. Lucca Comics è come il Natale per un bimbo: ogni anno pare essere sempre uguale, invece la magia che infonde te la fa vivere ogni volta in maniera diversa. E sempre positiva.
L’edizione del 2011 si è contraddistinta per l’essersi “allungata” di un giorno, rispetto alle precedenti annate. Infatti la fiera ha aperto i battenti già da giovedì 27, per poi concludersi il 31. L’affluenza di pubblico è stata, come al solito, copiosa. Però questa volta sembrava di vivere qualcosa di meno delirante, proprio perché è probabile che molti gruppi abbiano preferito spalmare la loro presenza in giorni diversi del week-end per evitare le mega-resse ai padiglioni principali (cosa che è accaduta solo nella giornata di domenica).
Già dalla fila al botteghino si notava quella che oramai è una tendenza consolidata: c’erano più cosplay che persone senza maschera. Insomma, Halloween arriva sempre in anticipo a Lucca Comics, ma con molta più fantasia! Il mio preferito? Il mega Allegro Chirurgo (funzionante)!!!
Altra nota positiva: l’organizzazione dei padiglioni. In piazza Napoleone c’è quello più grande che, negli anni passati, conteneva la maggior parte delle case editrici, comprese le big Panini e Sergio Bonelli Editore. Va da sé che al cospetto di ospiti che realizzavano disegni e dediche, la calca umana che andava a crearsi era davvero poco gestibile. Quest’anno, invece, i due colossi editoriali sono stati posizionati in un altro padiglione (comunque sempre vicino a quello principale), il che ha permesso due cose: 1) Panini e Bonelli coordinavano uno spazio migliore, soprattutto per l’incontro con gli autori. 2) le altre case editrici hanno ricevuto molta più visibilità – tutta meritata, tra l’altro – riuscendo così a dare l’importanza che meritano ai loro prodotti (che sono più da libreria che da edicola, per inciso) e ai loro ospiti (la Bao Edizioni, ad esempio, aveva – direttamente dagli Stati Uniti – un nome del calibro di Jeff Smith ad autografare il mega volumone raccolta della saga di Bone).
Come contorno alle realtà consolidate del panorama fumettistico, altri padiglioni minori mostravano piccole realtà non ancora famose destinate, probabilmente, a crescere. Un esempio era la zona Self-Area, dove albi autoprodotti richiamavano curiosità e, chissà, gloria futura.
I padiglioni dedicati al Giappone e ai Giochi di Ruolo sono stati anche loro presi d’assalto e le mostre, mai come quest’anno, erano basate su tanti autori con stili così diversi tra di loro che sembrava di sedersi a una tavola imbandita di qualunque portata per tutti i palati. Infine anche la gadgettistica (t-shirt, felpe, tazze, portachiavi, …) ha assunto una notevole rilevanza nei vari punti shop sparsi per la fiera.
Se poi aggiungiamo che il clima mite e temperato della Toscana ha arriso alle giornate lucchesi, si può considerare questa edizione 2011 un vero e proprio successo.
Mettiamola così: Lucca Comics è un’esperienza da fare. Assolutamente! E non si dev’essere per forza appassionati di fumetti o di giochi di ruolo per viverla. Ma state pur certi che una volta entrati in questo mondo, sarà proprio questo mondo che entrerà in voi. Fidetevi!
Nota della redazione
Grazie al bravo Antonio “Tauro” Silvestri, Docente dell’ Accademia del Fumetto (PE) e vignettista de Il Misfatto, per aver condiviso con noi la sua esperienza al Lucca Comics 2011