Finalmente un “vero 3D”
“Vita di pi” è prima di tutto un film formativo perché parla di un viaggio (sia materiale che spirituale) dall’India al Canada da parte di una famiglia che gestisce uno zoo.
Il viaggio è un’esperienza educativa, ovunque si vada e con chiunque si vada. Nel caso di Pi (il protagonista della storia), si tratta di un’avventura vera e propria, piena di difficoltà ed insidie: ad un certo punto si troverà sopra una barchetta con una tigre del Bengala, tigre che renderà il nostro Pi piuttosto inquieto (e chi non lo sarebbe al posto suo?).
Tutto ciò che gli capiterà lo farà crescere come essere umano in modo da essere pronto ad affrontare la vita. Ang Lee (il regista del film, già’ autore dei bellissimi “La tigre e il dragone” e “I segreti di Brokeback Mountain”) dipinge in maniera coloratissima questa magnifica favola piena di metafore. Utilizza il 3D in maniera assolutamente funzionale alla storia e lo sfrutta al massimo, confermando le sue doti di grande artista ma dimostrando a molti (compreso il sottoscritto) che l’uso delle nuove tecnologie se fatto in maniera intelligente non può che aggiungere valore ad un’opera d’arte.
Bellissima la fotografia ed azzeccatissima la colonna sonora. Bravi gli interpreti, tra cui spicca il talentuoso Suraj Sharma (Pi da ragazzo).
Non è casuale che “Vita di Pi” abbia avuto 11 candidature allOscar e nemmeno che Ang Lee collezioni premi da molti anni. Il suo cinema è pieno di passione, amore ed idee. Ama stupire e ci riesce ogni volta. Se volete “entrare” per più di due ore in un nuovo mondo, dovete assolutamente andare a vederlo…non ve ne pentirete.
Giudizio complessivo: 9