Ci voleva sotto Natale una bella commedia con un po’ di sana cattiveria!

“Una famiglia perfetta” di cattiveria ne ha da vendere. L’idea (non originale ahimè … ma è già qualcosa rispetto al piattume delle commedie italiane degli ultimi tempi, eccezioni a parte) di incrociare due degli ambienti più perfidi in cui si possono trovarsi gli esseri umani -la sfera della famiglia e il mondo degli attori- è vincente.

La storia è questa: Leone, interpretato da Sergio Castellitto, è colui che, per la Vigilia di Natale, chiede al regista teatrale Fortunato (Marco Giallini) e alla sua compagnia di attori, di interpretare la sua famiglia, visto che lui, professionista ricco e affermato, ne è del tutto sprovvisto e vive in solitudine.

Ogni personaggio, anche il più piccolo, è descritto bene ed ha almeno un momento di gloria all’interno di questa storia. La sincerità (anche estrema in alcuni casi) scoperchia parecchi pentoloni e Castellitto dimostra le sue capacità di grande attore.

Questa pellicola, oltre a far ridere amaramente, pone allo spettatore molte domande a cui non è assolutamente facile rispondere e ci permette anche di visitare una splendida Umbria (in particolar modo Todi), terra selvatica come il protagonista del film (Leone – Castellitto).

Nel film recitano anche Eugenia Costantini ed Eugenio Franceschini, giovani attori che si stanno facendo le ossa o che hanno già un buon curriculum alle spalle.

Credo che la vera forza di “Una famiglia perfetta” sia però l’ottimo affiatamento degli attori che riescono ad “entrare in situazioni paradossali” con grande naturalezza, come una vera “famiglia”.

Malgrado tutto e tutti, questa istituzione (che sia tradizionale o allargata non importa) resiste da migliaia di anni. Forse un motivo ci sarà…. oppure no….

Dopo la visione di questo film magari mi saprete rispondere.

 

Giudizio complessivo: 7+