Peter Pan in scarlet: il sequel ufficiale del romanzo di James M. Barrie
Peter Pan e la sfida al Pirata Rosso – “Guarda come, con un soprabito rosso e una cravatta e un paio di stivali, ho trasformato te, nient’altro che un ragazzino insignificante, da un bimbo qualsiasi al più grande pirata di tutti i tempi, il Capitan Giacomo Uncino”.
Peter Pan veste gli abiti del suo acerrimo nemico nel romanzo scritto da Geraldine McCaughrean uscito nell’autunno 2006: Peter Pan in scarlet, tradotto nell’italiano Peter Pan e la sfida al Pirata Rosso.
In occasione del settantesimo anno dalla morte dell’autore (1937), il Great Ormond Street Hospital detentore dei diritti del romanzo di James M. Barrie ha indetto un concorso per autorizzare per la prima volta il seguito ufficiale dell’opera. Hanno partecipato più di cento scrittori di tutto il mondo, tra cui J.K Rowling, ma a vincerlo è stata Geraldine McCaughrean, con una bozza del suo Peter Pan in scarlet.
“Tutti sanno che, quando ci si traveste, si diventa qualcun altro”– I bimbi smarriti (tra cui Wendy e John; Michael è morto durante la Grande Guerra), cresciuti e diventati professionisti londinesi, si travestono con gli abiti dei propri figli per tornare bambini e volare, con l’aiuto della fata Lucciolo (una fata maschio che si innamorerà della bella Trilly) sull’isola Che non c’è. Costretti a dirigersi verso la seconda a destra, perché colpiti da un’epidemia di sogni indesiderati che in realtà si rivela essere una richiesta d’aiuto di Peter Pan, i bimbi sperduti trovano un’isola Che non c’è diversa: rossa, come l’autunno e non più verde come l’estate. Il tempo sull’isola, lo sappiamo, varia a seconda dell’umore di Peter, e lui è solo e annoiato. Con i “vecchi” bimbi sperduti soprannominati dal Leader “Lega di Pan” e la vecchia nave pirata “Jolly Roger”, ribattezzata “Jolly Peter” può cominciare una nuova avventura. Con loro c’è Ravello, proprietario del Circo Ravello, il più grande spettacolo dell’isola Che non c’è; sulla nave il maggiordomo di Capitan Peter. Ravello si rivela essere in realtà Capitan Uncino sfuggito dopo vent’anni dal ventre del coccodrillo, un uomo completamente diverso, “l’avanzo di Uncino”, per questo irriconoscibile agli occhi dei bimbi smarriti. Da lì un rovesciamento delle parti per cui Peter assumerà le sembianze del vecchio pirata.
Carico di atmosfere sognate e a volte stravaganti, la McCaughrean svolge bene il suo lavoro di «sequelista». Ritroviamo un Peter sbruffone e presuntuoso, nonché temi noti ai lettori dei romanzi di Barrie tra cui il tema dell’amore perduto della madre. Di quelle madri che hanno perso il loro bambino caduto dalla carrozzina e che nel romanzo si trovano a vagare come anime disperate alla ricerca del figlio perduto sull’isola Che non c’è nel “Labirinto dei Rimpianti”, tanto che alla fine del romanzo tutti i vecchi bimbi smarriti ritroveranno la loro madre. Tutti tranne Peter. Il bambino sceglierà di rimanere solo, proprio come nel finale dell’opera di Barrie.
Perché per quante metamorfosi possa subire questo personaggio leggenda, rimarrà sempre quel bambino che si rifiuta di crescere, gaio innocente e senza cuore che volava da Wendy per ascoltare i suoi racconti e che continua probabilmente a farlo, prediligendo, quelli che lo riguardano in prima persona.
questo commento è interessante è carino perchè trasforma il protagonista in un cattivo