Chi di voi non ha mai giocato a costruire città, fattorie, ristoranti e quant’altro utilizzando applicazioni ludiche su facebook? In effetti, il social gaming è un fenomeno molto diffuso che ci dà la possibilità di sfruttare le potenzialità dei social networks per divertirci, cooperando con altri giocatori per superare sfide sempre più difficili. Secondo recenti stime, gli appassionati nel mondo di tali passatempi sarebbero alcune centinaia di milioni, distribuiti soprattutto in Nord America e in Asia. Circa l’80% di questi, inoltre, sarebbero disposti a spendere soldi veri per migliorare la propria esistenza nella “vita parallela virtuale”, acquistando beni e abilità. Un bel volume di affari, dunque, calcolato per il 2011 in un miliardo di dollari!

In questo variegato mondo a poco a poco si stanno facendo strada anche -concedeteci la ripetizione-  i social games “socialmente responsabili”, come l’ambientalista My conservation park,  il “sanitario” Hospitopia,  l’ecologico The Garbage Dream (che non “gira” su facebook), l’alimentare Food Force del World Food Program e tanti altri raccolti dal portale Games for change. Il fenomeno è in crescita e l’offerta di nuovi giochi si amplia quasi quotidianamente. Da pochi giorni è online WeTopia, un social game prodotto dalla canadese SoJo che, sulla falsariga di Sims Social, permette ai giocatori di creare villaggi e aiutare i propri vicini.

WeTopia ha però una interessante particolarità: giocando si fa della beneficenza per bambini veri nel mondo reale. Come affermano i creatori dell’applicazione, “Qui in WeTopia noi sogniamo di creare un mondo migliore per i bambini.  E non stiamo solo sognando! Giocando, non ti prendi cura soltanto dei bambini dentro il gioco ma anche nel mondo reale!”. In effetti, qualsiasi acquisto di beni virtuali durante il gioco produce una donazione diretta per qualche progetto nel mondo reale (ad esempio, l’acquisto di una fontana nel gioco porta ad una contributo per l’acqua potabile nel mondo reale). Quando poi un giocatore visualizza un annuncio di qualche sponsor acquista dei “punti gioia” che può  spendere in campagne di solidarietà reali. Gli stessi sponsor possono fare delle donazioni nei settori dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria, ad esempio. Una cosa interessante è che ogni giocatore può monitorare lo stato di avanzamento dei progetti finanziati.

Finora i partner del progetto sono 12, tra cui le associazioni Save the childrenbuildOn e Children’s Health Fund, mentre i progetti finanziati vanno dalla costruzione di una scuola ad Haiti all’assistenza sanitaria per i bambini americani che ne sono sprovvisti. Allora vi è venuta voglia di giocare (e di prendervi cura dei meno fortunati)?