Il 6 e 7 marzo, Milano ospita la finale del torneo per piccoli grandi ingegneri
Pochi giorni al via dell’edizione 2015 della FIRST Lego League italiana (complicato acronimo che sta : For Inspiration and Recognition of Science and Technology, ovvero “Per l’ispirazione e la valorizzazione di Scienza e Tecnologia”). Si tratta di un bel progetto internazionale che promuove la crescita personale e l’innovazione.
In breve, FIRST è un campionato mondiale a squadre tra ragazzi dai 9 ai 16 anni che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi applicandoli a problemi reali di grande interesse generale -ecologico, economico, sociale- al fine di abituarli ad affrontare quei problemi che poi troveranno nel mondo del lavoro.
La competizione richiede ai suoi partecipanti di effettuare una ricerca con tutti i criteri caratteristici del protocollo scientifico su una problematica attuale. Nel 2014/15 si tratterà di soluzioni per innovare e migliorare il sistema scolastico che dovrebbe formare i futuri cittadini globali, il tema sarà infatti: WORLD CLASS.
Per i promotori del progetto, questa sfida dovrebbe aiutare i giovani ad avere una mentalità elastica che porti ad elaborare strategie per risolvere problemi che richiedono competenze provenienti da più discipline e dai diversi ambiti culturali. Utilizzando la cooperazione e il lavoro di squadra, la concorrenza leale e la condivisione di esperienze.
Dopo una prima fase ad eliminatorie, nella quale si affronteranno diversi team provenienti da tutte le regioni d’Italia, il 6 e 7 marzo prossimi si terrà la finale nazionale alla “Fabbrica del Vapore” di Milano. In concomitanza con le gare, verranno allestiti anche degli stand di aziende, centri di ricerca e formazione. Sono previsti anche laboratori, workshop, momenti di intrattenimento ed interventi di personaggi del mondo scientifico, tra cui il prof. Boncinelli ed il matematico prof. Bottazzini.
Come abbiamo detto, il programma è internazionale ed il progetto (giunto già alla decima edizione in alcuni paesi) è sponsorizzato perfino dalla Nasa. Un buon indicatore di quanto i paesi più illuminati tengano in considerazione gli investimenti in ricerca e formazione, gli unici, secondo noi, che possono generare sviluppo, innovazione e lavoro. Anche in Italia.