Meno speculazione, più regole
Nel mondo ogni giorno muoiono di fame (mediamente) venticinquemila persone. Sono la punta dell’iceberg di un fenomeno ancora più gigantesco: la malnutrizione, che colpisce 925 milioni di persone. I Paesi dove la situazione è peggiore sono: Ciad, Burundi, Repubblica democratica del Congo, Eritrea ed Haiti.
Per molte organizzazioni non governative, studiosi di economia e cittadini comuni questo fenomeno non è inevitabile e potrebbe essere contenuto, se non addirittura superato del tutto. I fattori in gioco che lo influenzano sono molti tra cui, sicuramente, i prezzi dei prodotti alimentari, negli ultimi anni cresciuti a dismisura rispetto a prima. Dal giugno 2010, i prezzi del grano e del mais sono aumentati, e addirittura raddoppiati nel primo semestre del 2011, superando i massimi storici.
L’aumento e la volatilità dei prezzi dipendono da tre ragioni principali: la crescita dell’uso di colture alimentari per i biocarburanti; maltempo e cambiamento climatico; la speculazione finanziaria sulle materie prime tramite i futures, strumenti finanziari coi quali si stabilisce ‘oggi’ a quale prezzo comprare ‘domani’ un certo bene alimentare, come il grano o il riso. Alcuni gruppi finanziari che operano sulla borsa di Chigaco sono in grado, infatti, di influenzare i prezzi dei cereali, fissando i prezzi di riferimento validi per il mondo intero.
Alcune di queste operazioni finanziarie appaiono delle vere e proprie scommesse, giocate su beni essenziali come il cibo. Capire questi meccanismi non è facile ma in aiuto ci vengono organizzazioni come l’Istituto Internazionale di Ricerca sulle Politiche Alimentari (Ifpri), che redige l’Indice globale della fame, e campagne come quella denominata Sulla fame non si specula, che spiega i legami tra cibo e finanza e si batte per il diritto al cibo e per una maggiore regolamentazione dei mercati finanziari.
I promotori -giornalitsi, economisti, associazioni no profit- hanno preparato un il kit informativo della campagna scaricabile. Leggilo, per saperne di più!
Anche questo e’ un articolo molto discutibile perché
Parla della vita di oggi cioè tutte quelle terre che non
Hanno niente da mangiare .l ‘ unica cosa che posso dore e’ che quando si mangia e di non sprecare niente e pensare a quelle persone che farebbero oro per una briciola di pane.